L’evento consisterà nella presentazione, in modalità sincrona, di ogni scuola cui seguirà la proiezione asincrona di un breve video sui Canti della Passione (I Passiuna tu Christù), realizzato dagli stessi alunni ed alunne coinvolti.
Sarà questa l’occasione per avviare una proficua collaborazione tra le scuole della Grecìa salentina e quelle della Calabria grecanica.
La più bella tradizione del periodo di Pasqua nei comuni griki di Terra d’Otranto riguarda la consuetudine, un tempo diffusissima, di ascoltare durante la Settimana Santa la storia della Passione di Cristo.
Si tratta di un canto religioso antichissimo redatto in lingua greco-salentina, molto conosciuto e amato nei nostri comuni e tramandato oralmente da padre in figlio da tempo immemorabile.
L’autore del canto è sconosciuto: di Martano furono i primi cantori girovaghi che per 12 giorni, a partire dalla V domenica di quaresima fino a tutto il Giovedì Santo, portarono la storia della Passione, Morte e Resurrezione di Gesù Cristo in tutte le piazze ed in tutti i vicinati, giungendo fino alle fattorie sparse tra i campi.
I cantori erano spesso due, a volte tre e cantavano accompagnando la loro voce col suono della fisarmonica.
Spesso portavano con sé un rudimentale apparato scenico costituito da una larga asta infilata in un disco di legno, del diametro di circa un metro, da cui pendevano tutt’intorno un’infinità di fazzoletti di seta. L’asta era sormontata da una palma benedetta e sui fazzoletti erano attaccate le principali della Via Crucis. A seconda dell’episodio che si cantava, si girava verso gli ascoltatori la figura relativa. In tempi più recenti tale apparato è stato sostituito da un’asta alla cui sommità è legato un ramo d’olivo ornato da fazzoletti o da nastri di diversi colori.
Della Passione di cristo si conoscono varie versioni nei comuni della Grecìa Salentina, a conferma della grande popolarità di questo canto.
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